SOPRA I VETRI
Autore testi: Dario Fo
Autore musiche: Fiorenzo Carpi
(Universal Music Publishing)

Sopra i vetri della mia finestra
si rincorrono gocciole di pioggia
anche quando,
anche quando fuori non piove;
perchè piove, piove tanto negli occhi miei!
I pensieri rincorrono i ricordi
come mosche attorno a delle fragole…
quante mosche!
Solo mosche, nella mia stanza!
E, per giunta, non ho neanche il DDT!
Me l’hai portato via tu, il mio DDT;
ne hai fatto un sol pacchetto con questo mio cuor,
con le mie scarpe e le sigarette:
me ne hai lasciato solo cinque cicche!
Mi hai lasciato senz’acqua il canarino,
mi hai lasciato il gatto senza ciccia;
mi hai lasciato, sul cuscino, una pistola!
Per te mi faccio un buco qui… oppure qui…
Ma le cartucce, nel comò non ci son più!
Forse, per sbaglio, le hai portate via
con il mio cuore… e coi materassi.
Non mi resta che prendere un coltello…
ma è sparita anche l’argenteria!
Come faccio, anima mia? …
Io ti denuncio!
Riportami la roba!

SE TELEFONANDO
Autore testi: Gaetano De Chiara, Maurizio Costanzo
Autore musiche: Ennio Morricone
(Universal Music Publishing)

Lo stupore della notte
spalancata sul mar
ci sorprese che eravamo sconosciuti
io e te.
Poi nel buio le tue mani
d’improvviso sulle mie,
è cresciuto troppo in fretta
questo nostro amor.
Se telefonando
io potessi dirti addio
ti chiamerei.
Se io rivedendoti
fossi certa che non soffri
ti rivedrei.
Se guardandoti negli occhi
sapessi dirti basta ti guarderei.
Ma non so spiegarti
che il nostro amore appena nato
è già finito.

CANZONE DELL’AMORE PERDUTO
Autore testi: Fabrizio De André
Autore musiche: Fabrizio De André
(Leonardi Edizioni srl/La Cascina Ed. Mus. SAS)
Autore arrangiamenti – Peter Hinderthür

Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
»Non ci lasceremo mai, mai e poi mai«,
vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi
l‘amore che strappa i capelli
è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai
ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d‘oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
E sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d‘oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

LA CURA
Autore testi: Franco Battiato, Manlio Sgalambro
Autore musiche: Franco Battiato
(L’Ottava/Universal Music Italia srl)

Autore arrangiamenti – Peter Hinderthür

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perchè sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.

DINUOVOEDINUOVO
Autore testi: Marthia Carrozzo
Autore musiche: Etta Scollo, Peter Hinderthür

È che l’amore è gioco instabile di suoni,
è che l’amare scuce i sensi sulla lingua,
è che l’amarti è fonosillaba che stride,
ci ricompone nel risveglio, dopo il tacet.
È un’alba incredula, increspata tra le ciglia,
è curva larga delle braccia a riportare,
è l’espirare tutto il prima a fare posto,
è l’inspirare per riceverti, ma vuota.
È latitante, tutto il bello, per spronare,
è latitante, a fare male, a fare male,
è gia lattante, tutto il nuovo nella bocca.
Chiama e non chiede,
non si chiude, schiude, schiara.

NINA TI TE RICORDI
Autore testi: Gualtiero Bertelli
Autore musiche: Gualtiero Bertelli, Giovanna Marini
(Bella Ciao Edizioni Music/Ala bianca Group srl)
Autore arrangiamenti: Etta Scollo, Peter Hinderthür

Nina, ti te ricordi,
quanto che gh’avemo meso,
andar su sto toco le lèto
insieme a fare a l’amor.
Sie ani a fare i morosi,
a strenzerla franco su franco,
e mi che g’ero stanco
ma no te volevo tocar.
To mare che brontoava
»quando che se sposemo«,
e’l prete che racomandava
che no se doveva pecar.
E dopo se semo sposai
che quasi no ghe credeva,
te giuro che a mi me pareva
parfin che fusse un pecà
E adesso ti spèti un fijo
e ancuo la vita z’è dura,
a volte me ciapa ea paura
de aver dopo tanto sbajà.
Amarse no z’è no un pecato
ma ancuo z’è un luso de pochi,
e intanto ti Nina ti spèti
e mi son disocupà.

LA DONNA RICCIA
Autore testi: Domenico Modugno
Autore musiche: Domenico Modugno, Ranieri Romagnoli
(Accordo Edizioni Musicali)

Pigghiate cu ti pare, si vo‘ ti sposi,
però nun ti pigghiari na donna riccia.
Cu ricci e ricciteddi issa t‘incanta
però dopo du‘ misi ti voli piantà.
NO, NO, NO, NO, NO, NO…
Riccia … NO!
Picchì da ogni ricciu te caccia nu capricciu …
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!
Picchì da ogni ricciu te caccia nu capricciu …
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!
Si prima ’ole te vasa poi ’ole te lassa
nun ci capisci nenti è comu matassa.
Te mbrigghia e poi te sbrigghia …
C‘é cu’mpazzisci però si te carizza
tu t‘addurmisci!
NO,NO,NO, NO,NO,NO …
Riccia … NO!
Picchì da ogni ricciu te caccia nu capricciu …
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!
Picchì da ogni ricciu te caccia nu capricciu …
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!
LA DONNA RICCIA NUN LA VOGLIU NO!

DER NOVAK (IL NOVAK)
Autore testi: Hugo Wiener, Hermann Schneider
Autore musiche: Hugo Wiener, Hermann Schneider
(Bühnen-Musikverlag, Musik-Edition Europaton Peter Schäffers)
Autore arrangiamenti: Peter Hinderthür, Etta Scollo

L’uomo che ho io, in molti lo vorrebbero
lui mi protegge sempre da ogni male
non c’è nessuno che non sa chi sia:
Novak si chiama a lui lo devo,
se sono oggi una signora.
Nudo o vestito, il Novak ha sempre un gran carattere.
Io sarei da tempo già finita male
ma c’è sempre il Novak pronto lì a salvarmi.
Ci sono tante cose che mi piacciono:
amerei cader proprio in basso
vorrei ubriacarmi alla follia
vorrei fare a botte insieme a una puttana,
vorrei per una volta sciupar davvero gli uomini,
vorrei fumare al posto delle Memphis, marihuana.
Fosse per me, io avrei già preso l’oppio
ma il Novak c’è sempre, pronto lí, a salvarmi.
Vorrei essere un vampiro a mezzanotte,
vorrei essere l’amante di un fachiro
così che poi sdraiata senza materasso
sentirei ancora i chiodi nella schiena.
Vorrei mangiar le ostriche col guscio
vorrei perdermi insieme a una balena
per tutto questo ho fatto già i miei piani
ma c’è sempre il Novak pronto lì a salvarmi.
Il Novak, intendiamo, è, da un lato, una benedizione
d’altro canto però mi toglie il movimento.
Ad esempio, ho letto un annuncio sul giornale
»Ragazza gentile e di bell’aspetto per ballar nuda
davanti a negri e per cinesi«
cercava la direzione di un locale.
Quel posto, io l’avrei subito accettato
ma c’è sempre il Novak pronto lì a salvarmi.

IO TI AMO
Autore testi: Stefano Benni (Feltrinelli Editore)
Autore musiche: Etta Scollo, Peter Hinderthür (Emi Publishing)
Autore arrangiamenti: Peter Hinderthür

Io ti amo,
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda
e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso,
che la tua bellezza sola riempirà l’universo
Io ti amo, e se non ti basta vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare davanti a te
e il mare non piangerà di questo sgarbo,
che onde a mille, e sirene non hanno l’incanto di un tuo solo sguardo.
Io ti amo, e se non ti basta solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò nelle tue mani,
e sarà ghiaccio per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo, e se non ti basta anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno quando d’estate per il caldo non dormi
e se non ti basta perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo.
E se non ti basta
vaffanculo

LO SCAPOLO
Autore testi: Paolo Conte
Autore musiche: Paolo Conte (Universal Music Publishing)
Autore arrangiamenti: Etta Scollo, Peter Hinderthür, Sebastiano Scollo

La mia città nel vento la mia città nel tempo
arrivo di notte nessuno è con me.
Le mogli degli altri non amano me,
nel caldo del letto fan sogni tranquilli.
Han trovato qualcuno gli si sono aggrappate
domani mattina faranno la spesa.
Son tutte regine non han più paura
la faccia è salvata la minestra è sicura.
Refrain:
Perché la vita è tenerezza,
perché si muore di tristezza.
Perché la vita è tenerezza,
le mogli degli altri non amano me.
Un giorno qualcuno mi ha fatto paura,
se tu non ti sposi (ha detto) finirai come un cane.
Le mogli degli altri hanno detto di no
»sei bello, mi piaci, sei tu che volevo«.
E mi han dato il mio ruolo di farle godere
e capivano tutto e volevano sapere,
ma nessuna è disposta a dividere con me
una notte come questa una tristezza come questa.
Refrain:
Perché la vita è tenerezza,
perché si muore di tristezza.
Perché la vita è tenerezza,
le mogli degli altri non amano me.
La mia città, fra poco sarò nel mio letto,
cercherò di dormire un po domani chissà
il sole rincuora, avrò altri pensieri
guarderò con chiarezza nel buio di ieri.
Ma la mia città è sparita sarà stato certamente il vento
e la strada continua ma la vita mia no,
e le mogli degli altri stian zitte perché
è meglio per loro, io solo lo so.
Refrain:
Perché la vita è tenerezza,
perché si muore di tristezza.
Perché la vita è tenerezza,
le mogli degli altri non amano me.

CUORESENZA
Autore testi: Etta Scollo
Autore musiche: Etta Scollo, Peter Hinderthür (Emi Publishing)

Cuoresenza muore
cuore scalpita sulle parole
inonda il mare
per poi annegarci dentro
naufrago del suo tormento
a navigare
Cuoresenza è una stanza,
un abbraccio di spartenza,
di speranza
Cuoresenza è un pugno insanguinato
palpita l’ultimo fiato
sul selciato
Cuoresenza
cuoressenza
senza cuore, senza cuore,
cuore senza cuore, senza cuoressenza
Cuoresenza è un pozzo senza fondo
senza scampo
un lamento, stona il canto
Cuoresenza, senza cuore
la presenza, il suo cercare
cieco ad annaspare
fiuta in cerca del suo doppio
cuore gatto
cuore sfatto eppure intatto
Cuore senza cure,
trasandato
a mendicare il suo passato
Cuoresenza
senza cuore
Cuoresenza
essenza cuore
Cuoresenza senza cuore
cuore senza cuore, senza cuore.
Parte recitata nel finale:
Aspetta, una mano mi basta per sentire
ma no … aspetta!
mi deve prendere, mordere,
riportare alla vita … si! Aspetta!
Ancora, solo un minuto,
un istante aspetta!
un istante di vita, di vita
un istante è tutta la vita … la vita!“.

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