Anno di pubblicazione: 2011 Etichetta discografica: Trocadero (TR 20472)

Un cuore si sveglia un mattino. E si accorge che il corpo che fino ad allora lo aveva avvolto, protetto e sorretto, non c’è più. Decide allora di andarlo a cercare. Inizia così il viaggio di questo strano cuore-senza-corpo: sulle prime ritorna al suo passato, alle pulsazioni dell’infanzia, e rivede il padre che facendosi la barba canta di una donna capricciosa, La donna riccia di Domenico Modugno. Proseguendo si ritrova a un’estate degli anni sessanta, nel cortile di casa, da un balcone riecheggia Se telefonando, il nuovo successo di Mina, così estroverso e sfrontato per quegli anni! Inevitabilmente ritrova, nel suo cammino a ritroso, i primi accordi imparati alla chitarra nella struggente Canzone dell’ amore perduto di Fabrizio De Andrè come nell’ironica Sopra i vetri del primo Jannacci, e ancora si rivede giovane, sulle piazze degli anni settanta che cantano la canzone impegnata d’autore, a intonare l’amore travagliato di Nina ti te ricordi di Gualtiero Bertelli. Il cuore cammina, va lontano, in un fumoso Cabaret di Vienna ascolta un insolito canto di donna che in violazione a ogni bon ton rivendica in Il Novak di Cissy Kraner la sua spregiudicatezza. Ma ancora non si ferma,vuole capire dove e perché quel corpo se ne sia andato. Puntando a nord ritrova le amorevoli attenzioni de La cura che un tempo Franco Battiato aveva saputo somministrare a lui come a tanti altri cuori malati con appassionata chiarezza ed efficacia terapeutica. Ma non è ancora arrivato il cuore-senza, perché quel corpo a un tratto lo ha lasciato a palpitare da solo come Lo scapolo di Paolo Conte? Riprende il suo cammino il cuore-senza, di nuovo e di nuovo, guardando ora al presente poiché è li forse che la risposta si nasconde, tra versi leggeri e profondi in Dinuovoedinuovo della giovane poetessa Marthia Carrozzo o in quelli ridondanti e beffardi di Stefano Benni in Io ti amo. Si siede il cuore ora, all’angolo di una strada, raccoglie questi indizi e ricordi, e ne fa tesoro. Essi pulsano unanimi al battito suo che il selciato di rimando amplifica come musica. Cuoresenza si fa quindi canzone, e sa che dietro l’angolo, tra passato e futuro il suo corpo-essenza lo aspetta, rinnovato.

TRACKLIST (testi) SOPRA I VETRI (04.31) / ascolta il brano SE TELEFONANDO (03.06) / ascolta il brano CANZONE DELL’AMORE PERDUTO (03.14) / ascolta il brano LA CURA (04.33) / ascolta il brano DINUOVOEDINUOVO (02.37) / ascolta il brano NINA TI TE RICORDI (03.23) / ascolta il brano LA DONNA RICCIA (02.20) / ascolta il brano DER NOVAK (IL NOVAK) (04.13) / ascolta il brano IO TI AMO (03.21) / ascolta il brano LO SCAPOLO (04.54) / ascolta il brano CUORESENZA (04.20) / ascolta il brano

CREDITS Peter Hinderthür: produzione artistica, arrangiamenti, orchestrazioni, registrazioni, editing Etta Scollo: produzione esecutiva, voce, chitarra acustica nei brani 2, 3, 6 e 8, armonica nel brano 3, steeldrum nel brano 11 Hinrich Dageför: chitarra elettrica nei brani 1, 2, chitarra acustica nel brano 5, chitarra portoghese nel brano 6, ukulele e chitarra classica nel brano 7, chitarra baritono nel brano 8 Martin Engelbach: batteria nei brani 1 e 6, percussioni nel brano 7, Tim Lorenz: batteria nei brani 2 e 8 Fabio Tricomi: mandolino nel brano 6, zarb, e voce nel brano 11, Sebastiano Scollo: tiorba nel brano 10, voce nei brani 6 e 11, Jan-F. Behrend, Andrej Kaufmann e Stephan Krause, del gruppo Elbtonal: percussioni nei brani 4 e 11 Cathrin Pfeifer: fisarmonica nei brani 1 e 6 Ferdinand von Seebach: trombone e tuba nel brano 7 Katie Zahn: flauti nei brani 3 e 7 Peter Hinderthür: contrabasso nei brani 1, 5 e 6, basso elettrico nei brani 2 e 8, corno nel brano 1, steeldrum nel brano 4, pianoforte nei brani 4 e 5 vibrafono nei brani 2, 4 e 9, organo nei brani 2, 4 e 10, celesta nel brano 7 e theremin nel brano 8 La Berlin Pops Orchestra: nei brani 1, 2 e 3 (dirette da Joris Bartsch Buhle) La Wroclaw Score Orchestra: nei brani 4 e 9 (dirette da Joris Bartsch Buhle) Quartetto d’archi della Berlin Pops Orchestra: nel brano 5 Lucia Chiarla: recitazione nel brano 11 Ute Schuller e Marlen Korf: cori nei brani 2, 9 e 11

Il testo del brano 5 è una poesia di Marthia Carrozzo, per gentile concessione dell’autrice. Il testo del brano 9 è una poesia di Stefano Benni (dal volume Ballate, Feltrinelli ,1991), per gentile concessione dell’autore.

Registrazioni effettuate presso: Polskie Radio Wroclawa a Varsavia (PO) da Renè Möller Teldex Studios di Berlino da Tobias Lehmann operatore proTools e assistenza tecnica: Tom Rußbüldt O’ Ton Studio di Amburgo da Stefan Wulff Sahara Studios di Amburgo da Peter Hinderthür

Phillip Schulz: editing delle registrazioni d’orchestra e degli archi dei brani 1, 2, 3, 4, 5 e 9 Missaggio: Ronald Prent al WestBank Studio, (NL) Mastering: Darcy Proper presso lo Studio The Saint Of Sound, (NL)

Foto di: Walter Thielsch-Welke Traduzioni in inglese e francese: Marie Claude Cayrat Traduzioni in tedesco: Sabine Witt, tranne i il testo di presentazione che è tradotto da Agnese Grieco La traduzione in Italiano del brano 7 è di Marthia Carrozzo

Progetto grafico: Studio Adhoc, Berlino Location per la foto di copertina e abito: Karin Hechinger Location per le foto del booklet e cover-concept di Walter Musacchi I gioielli in copertina sono di: Rose of fame – Berlino La tiorba suonata da Sebastiano Scollo nel brano 10 è stata gentilmente offerta in prestito da Joachim Held

Un grande e sonoro “grazie” a tutti coloro che con il cuore hanno seguito e sostenuto questo lavoro: Sebastiano Scollo per esserci sempre con affetto, Martina Palmieri per la validità dei suggerimenti artistici, Agnese Grieco per i preziosi consigli letterari e Lucia Chiarla per la sua voce incisiva. Marthia Carrozzo per la sua profonda sensibilità, Stefano Benni per la geniale ironia con cui sa nutrire le nostre vite, Walter Musacchi per l’idea di copertina e il sostegno creativo, Joachim Held per la sua generosità e fiducia nell’offrire il proprio delicatissimo strumento e Marie Claude per il suo cuore. Nanna Rohlffs per l’amichevole e costante lavoro, oltre che per il supporto concreto, i miei fratelli e la mia sorella, a cui devo tutto, e gli amici, musici e non, da Amburgo a Berlino, dalla Sicilia a Torino, a Bologna, e al mondo intero. Christoph Becker, lo Studio Teldex, Darcy Proper, Ronald Prent, Micol Barichello, Markus Wustmann Nicolai Sykosch. E ancora: Fabio Tricomi e Camilla Serpieri, Stefan Wulff e Hinrich Dageför, Kay Wäcke, Susanne Paul e Cathrin Pfeifer che con maestria e costanza accompagnano e condividono con me i viaggi, i palcoscenici e la musica.

Un particolare ringraziamento a: Peter Hinderthür che con gioiosa vitalità e talento impressionante ha realizzato questo mio sogno nel cassetto. Franco Battiato per il consenso alla registrazione della sua splendida canzone “La cura” (il cui modello, voglio dichiararlo a priori, non è eguagliabile) e per i preziosi, fraterni consigli.

Il tempo trascorso dall’inizio di questo progetto ad oggi è stato un cammino all’insegna della leggerezza e della riflessione. Ma è stato anche un percorso arduo e funestato da eventi drammatici. La perdita di due compagni di lavoro, da sempre complici nella condivisione di un comune sentire artistico, lascia un grande vuoto che un cuore da solo non può mai colmare. Nell’affetto e nella gratitudine più profonda, ma anche nella consapevolezza che il loro segno invisibile resta ora qui, vivo e indelebile, voglio ricordare Frank Wulff e Walter Thielsch-Welke, come esempio di rara sensibilità umana e raffinata creatività. Esempio che anche ora mi sprona a guardare avanti e dire a me stessa: non mollare mai.

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